L’edizione 2007 ha visto una serie di novità importanti per l’ESC (EuropeanSummer Campus), come ad esempio il cambio della location che si è spostata nel pregiatissimo Palazzo Impellizzeri, sito in Via Maestranza a Siracusa, posto sempre nel cuore dell’isola di Ortigia.

Questa nuova struttura era disposta da un grande salone, dove si sono svolte le lezioni del Campus, ma anche un grande atrio iniziale dove ogni studente poteva tranquillamente sostare prima o durante le lezioni. Questa struttura più grande ha permesso la presenza di molti più studenti provenienti dalle più svariate parti del mondo, che confermano quanto questo evento didattico sia conosciuto al di fuori dei confini italiani.

Gli artisti invitati per l’edizione 2007 sono stati Guthrie Govan, Andy Timmons e Carl Verheyen, che aveva già partecipato all’edizione precedente 2006 e che l’organizzazione ha deciso di invitare nuovamente per l’importanza dei suoi contenuti didattici, che hanno destato interesse da parte dei partecipanti già nella prima edizione. Il grande contrabbassista Andrea Avena è stato richiamato come insegnante teorico.
È stata messa a disposizione dalla Libreria Birdland una sezione dedicata a media vari, tra cui libri e DVD didattici, comprendente pure la discografia autografata degli artisti presenti.

Inizialmente era stato invitato Scott Henderson che successivamente, a causa di un problema familiare, non ha potuto partecipare ed è stato sostituito, ad un mese di distanza dall’evento, da Andy Timmons in tour in Europa proprio nei giorni di svolgimento dell’ESC.

A reiterare l’importanza dell’Ear Training, troviamo nuovamente Andrea Avena, il quale aveva dato il via alle lezioni anche l’anno precedente.Il focus sull’orecchio è molto importante per il contrabbassista, il quale ha tenuto pure una lezione sulle triadi di un II V I minore, evidenziando le note dissonanti da non usare mai e quelle consonanti che risultano interessanti e gradevoli.

Carl Verheyen, con la stessa Strato Daphne Blue dell’anno precedente, lascia tutti a bocca aperta con una prima improvvisazione jazz-blues per cominciare. Racconta la sua esperienza e le influenze dei vari generi, dai Beatles a Jimi Hendrix, dal pop rock al jazz, con uno studio approfondito dei modi. Il suo motto è “se ti piace, lo devi imparare”. Infatti, un tassello fondamentale è la lettura, molto importante per un turnista, e anche l’accompagnamento, che lui divide in tre tipi: accordi da “cowboy”, accordi in fingerpicking e accordi jazz. Mostra degli esempi di accordi voicing che sfruttano corde a vuoto per essere molto musicali ed espressivi, ma senza cozzare con gli altri strumenti (molto particolare l’accordo “a due note” di G7 in cui suona solo 3a e 7a).
Questi sono i risultati di uno studio fondato su ascolti ripetuti di dischi per tirarne fuori insegnamento, cosa che ormai, con Internet, è sorpassata ma non dimenticata.
I suoi consigli sull’improvvisazione sono di suonare pentatoniche e scale maggiori su tutto il manico seguendo il circolo delle quinte, oppure individuare una nota e le sue ottave sulla tastiera… con gli occhi chiusi! La scala va usata in maniera melodica e non banale e meccanico. Il suo stile è molto puntato su intervalli larghi che raggiunge con slide rappresentativi.
Consiglia di allenare le dita affinché tutte e quattro sostengano lo stesso vibrato, ma non vuol dire che bisogna usare sempre lo stesso tipo di vibrato.

Guthrie Govan, session-man inglese e columnist della rivista “Guitarist”, è una chicca per le lezioni di tecnica di quest’anno. Sebbene gli abbiano smarrito la chitarra all’aeroporto, non ha perso il buon umore né le capacità virtuosistiche che caratterizzano questo musicista impeccabile.
Mostra pattern in legato su pentatonica e un incredibile e veloce sweep picking “Friedmaniano”, seguito da un arpeggio in stile Satriani fatto solo di hammer-on (la precisione è un must). Aggiungiamo anche un tapping a otto dita (come far sentire esclusi i pollici) per esaltare la sua bravura.
Consiglia di suonare con poca pressione sulla mano sinistra per evitare di far sentire il suono del tasto e la destra si appoggia lievemente alle corde per azzerare le risonanze (per questo non usa il plettro).

Andy Timmons dà molta importanza al riscaldamento “meccanico” (al contrario di Verheyen, che lo vede un mero esercizio), iniziando lentamente e proseguendo a velocità sostenute.
Tutti hanno i propri limiti, infatti ammette di non essere molto bravo nello sweep e di sopperire con plettrata alternata, slide e pull-off per emulare lo stile Malmsteen.
Ciò che è rimasto nelle orecchie di tutti è la potente distorsione di un Mesa Boogie accoppiato alla sua Ibanez, su cui decide di fare un esperimento compositivo: ognuno scrive un accordo semplice su un foglietto, li si vede in progressione e lui suona una melodia – pure questa è rimasta nelle orecchie di tutti.
Consiglia di esercitarsi sulle dinamiche, aiutandosi suonando con l’amplificatore spento, e suggerisce di usare corde con grande spessore e action alta per render un suono più corposo.

Molti studenti hanno avuto l’opportunità di poter suonare insieme ai grandi chitarristi fornendo loro delle esperienze uniche difficilmente replicabili, vista la presenza simultanea degli artisti presenti.

Ad ogni partecipante è stato consegnato l’attestato di fine Campus secondo la “modalità rituale” che si è poi ripetuta ogni anno: tutti gli artisti seduti sul palco insieme al Presidente dell’ESC, Andrea Quartarone, hanno chiamato ogni studente che ha ricevuto il proprio attestato direttamente dagli artisti.

Anche per quest’anno si è svolta la IGJ (International Guitar Jam) nel fantastico teatro all’aperto di Marina di Modica (RG) che ha raccolto centinaia di utenti e che ha visto i tre artisti suonare insieme con apertura concerto dell’Andrea Quartarone ELEKTRIO.

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